Il diritto tedesco ed il c.d. „Pflichtteil“

Diritto ad una porzione obbligatoria

Dato che il testatore ha la possibilità di diseredare tutti i suoi parenti prossimi sulla base della sua libertà di fare testamento, la legge prevede un diritto ad una porzione obbligatoria per questo gruppo di persone nei §§ 2303 ff BGB.

Il diritto a una porzione obbligatoria limita il principio della libertà testamentaria.

Crea un equilibrio tra i principi di successione intestata e volontaria.

Da un lato, è destinato a garantire che il patrimonio del defunto sia conservato in una certa misura per la sua famiglia. D’altra parte, il testatore deve poter disporre dei suoi beni come vuole anche dopo la sua morte.

I. Parte ordinaria obbligatoria

a) Osservazioni generali

In linea di principio, la parte obbligatoria ordinaria è intesa come la parte obbligatoria da calcolare sulla proprietà immobiliare. Il patrimonio reale comprende tutti gli oggetti, i crediti e le passività esistenti al momento della morte.

L’erede è obbligato a redigere su richiesta un inventario dell’eredità, in cui devono essere elencati tutti gli oggetti patrimoniali.

b) Importo della parte obbligatoria/base di calcolo/valutazione

Il valore dell’eredità deve essere determinato secondo i §§ 2311 – 2313 BGB. Il momento decisivo per la determinazione del valore è la data dell’eredità. Nel calcolo, ogni oggetto dell’eredità deve essere valutato in denaro. In pratica, questo porta alle controversie di gran lunga più difficili e controverse tra gli eredi e i beneficiari della parte obbligatoria. L’ipotesi frequente che una valutazione del testatore vincola il beneficiario della parte obbligatoria non è corretta. La necessità di valutare gli oggetti dell’eredità porta alla questione fondamentale di quali standard di valutazione devono essere utilizzati come base per determinare il valore. Secondo la giurisprudenza generalmente accettata, il valore deve essere inteso come il valore generale determinato dalla percezione generale del mercato. Il valore generale coincide con il valore di vendita.

Nel caso dei terreni, il valore si trova o vendendo la proprietà prontamente a condizioni realistiche (almeno il 60 % del valore di mercato) o facendola valutare da un esperto.

Per quanto riguarda la perizia, si deve notare che una larghezza di banda del 20% verso l’alto o verso il basso è assolutamente comune, in modo che una proprietà con un valore medio di 200.000 euro sia stimata da un perito a 160.000 euro e da un altro a 240.000 euro, senza che questo influisca sulla correttezza della perizia. Come potete vedere, la gamma qui è abbastanza considerevole.

c) Passività deducibili

Le passività devono essere dedotte dal patrimonio lordo determinato in seguito, in modo che risulti il patrimonio netto.

Sono da detrarre i seguenti elementi:

  • Costi dei bandi, §1970 ff BGB
  • Debiti ereditari, spese funerarie, §1968 BGB
  • Debiti del testatore
  • Costi di gestione dell’erede provvisorio secondo il §1959 I BGB
  • Costi di inventario, §1993 BGB
  • Costi di separazione del testamento, §1978 BGB
  • Costi di registrazione del testamento
  • Costi di valutazione del testamento
  • Costi di mantenimento del testamento
  • Costi di messa in sicurezza dell’immobile
  • Costi di amministrazione dell’immobile
  • Equalizzazione dei guadagni al coniuge superstite

Da non detrarre:

  • Circolazione
  • Trentesimo
  • Richieste di porzioni obbligatorie
  • Costi dell’esecutore
  • Responsabilità verso gli eredi
  • Legacies

d) Persone che hanno diritto alla parte obbligatoria

Le persone che hanno diritto alla parte obbligatoria possono reclamare la parte obbligatoria. Questi includono i discendenti del defunto, in linea di principio il coniuge superstite e solo se non ci sono discendenti, i suoi genitori.

Se i figli del defunto sono predeceduti, i loro figli prendono il posto del figlio defunto. In linea di principio, ´s la successione legale da seguire.

Non hanno diritto a una quota obbligatoria (anche se eventualmente hanno diritto all’eredità) i parenti più lontani come fratelli, zii, zie, nipoti o anche non il partner non coniugale.

e) Richiesta di porzione obbligatoria = richiesta di denaro

La rivendicazione della parte obbligatoria crea solo un diritto personale al pagamento di una certa somma di denaro contro l’erede o gli eredi. Il diritto alla quota obbligatoria sorge al momento della successione se il beneficiario della quota obbligatoria è espressamente o implicitamente escluso dalla successione legale da una disposizione a causa di morte. Il beneficiario della parte obbligatoria non partecipa alla sostanza dell’eredità. È un creditore dell’eredità per un credito pecuniario pari alla metà del valore della quota legale dell’eredità.

Il diritto alla quota obbligatoria sorge solo se il beneficiario è escluso da ogni successione per disposizione di beni alla morte.

Come spiegato, la parte obbligatoria ammonta alla metà della quota di eredità legale. Bisogna quindi determinare la parte obbligatoria e poi calcolare il diritto alla parte obbligatoria in funzione del valore dell’eredità.

f) Anticipi, dotazioni

Va notato, tuttavia, che gli incassi anticipati ai sensi dei §§ 2050 e seguenti del BGB, così come il § 2315 del BGB, devono essere presi in considerazione. Avevano dichiarato che secondo le loro conoscenze (k) i doni soggetti a dotazione e imputazione erano stati fatti.

g) Rivendicazioni del beneficiario della parte obbligatoria

Ogni beneficiario di una parte obbligatoria ha diritto a

  • un richiesta all’informazione,
  • una dichiarazione sostitutiva di giuramento sulla completezza dell’inventario dell’eredità in caso di ragionevole sospetto di incompletezza
  • una pretesa di valutazione,
  • una richiesta di pagamento,

h) Procedura

Avevamo discusso che (eventualmente) si deve redigere un inventario patrimoniale, che deve registrare tutte le attività e le passività. Gli oggetti (eventualmente esistenti) e i beni immobili da voi menzionati devono essere valutati, se necessario. I rispettivi diritti alla parte obbligatoria devono poi essere pagati dall’eventuale eccedenza.

II. Richiesta di porzione obbligatoria supplementare

Bisogna distinguere tra la rivendicazione ordinaria della parte obbligatoria sopra menzionata e la rivendicazione di un supplemento della parte obbligatoria, che è in linea di principio calcolata dal patrimonio fittizio, cioè dalle donazioni fatte durante la vita del testatore.

a) Concetto di donazione

La donazione ai sensi del §2325 I BGB é quella ai sensi del §516 IBGB. Questo presuppone la conclusione di un contratto. L’oggetto di questo contratto deve essere una donazione che causa una riduzione del patrimonio del donatore e un arricchimento del donatario, §516 I BGB. I beni ideali sono esclusi come oggetti di un regalo, come il trasferimento dell’uso di una cosa o la prestazione di servizi. Secondo il §517 del BGB, non c’è donazione se qualcuno non acquisisce la proprietà, rinuncia a un diritto maturato che non è stato ancora acquisito definitivamente o rifiuta un’eredità o un legato.

b) Doni di decenza e obbligo

Bisogna notare che secondo il §2330 del Codice Civile, i doni di decenza e i doni d’obbligo sono esclusi dall’obbligo di compensazione.

aa) Può esistere una donazione obbligatoria:

  1. se si deve garantire la previdenza per la vecchiaia o il sostentamento di un partner a lungo termine; odeve essere assicurato;
  2. se si tratta di parenti stretti bisognosi, che non hanno più un diritto legale al mantenimento,
    devono essere supportati;
  3. se un regalo deve essere fatto a qualcuno che ha lavorato in casa per molti anni senza retribuzione;

L’elenco di cui sopra non è esaustivo.

bb) Il termine „dono di decenza“ include:

  1. i regali occasionali abituali
  2. regali tra parenti stretti per compleanni, anniversari di matrimonio, Natale o occasioni simili 3. regali dell’ospite
  3. donazione a una collezione pubblica

Per entrambe le donazioni, la regola è che la donazione non dovrebbe superare circa il 3-5 % del patrimonio.

III. Prescrizione

Dall’entrata in vigore della legge di modifica del diritto successorio e del diritto di prescrizione il 01.01.2010, la parte obbligatoria ordinaria è ora soggetta in linea di principio anche a un termine di prescrizione di tre anni in conformità al termine di prescrizione standard secondo il § 195 BGB.

Lo stesso vale per la rivendicazione residua della parte obbligatoria secondo i §§ 2305, 2307 I 2 BGB così come la rivendicazione di completamento secondo il § 2316 II BGB.

La richiesta di integrazione della parte obbligatoria secondo il § 2325 BGB, nella misura in cui è diretta contro l’erede, è ora in linea di principio soggetta a un termine di prescrizione di tre anni secondo il § 195 BGB.

L’inizio del termine risulta dal § 199 I BGB. Di conseguenza, il periodo inizia con la scadenza dell’anno in cui il diritto alla parte obbligatoria è sorto e il beneficiario della parte obbligatoria è venuto a conoscenza della successione e della disposizione pregiudizievole o avrebbe dovuto venirne a conoscenza senza grave negligenza.

Indipendentemente dall’acquisizione della conoscenza, i crediti cadono in prescrizione al più tardi dopo la scadenza di 30 anni dalla maturazione del credito.

Se invece le pretese di integrazione della quota obbligatoria vengono fatte valere contro il donatario ai sensi del § 2329 BGB, il termine inizia già al momento dell’eredità, indipendentemente dalla conoscenza della disposizione inter vivos che riguarda la quota obbligatoria, § 2332 I BGB.

Interruzione

Il periodo di prescrizione di tre anni non è interrotto da una lettera extragiudiziale. Ciò significa che le richieste di porzione obbligatoria cadono in prescrizione dopo tre anni se solo in via extragiudiziale il beneficiario della porzione obbligatoria chiede all’erede di pagare la richiesta di porzione obbligatoria.

Anche un avviso di ricevimento da parte dell’erede che dichiara di aver ricevuto la lettera del beneficiario della parte obbligatoria non è sufficiente per interrompere la prescrizione.

Pertanto, se il beneficiario della quota obbligatoria vuole interrompere il periodo di prescrizione, deve far valere il credito in tribunale (causa, ecc.) o ottenere una lettera dall’erede.

IV Diritti di informazione

In pratica, il problema centrale del diritto alla porzione obbligatoria non sta tanto nell’applicare le norme giuridiche e i modelli di calcolo, a volte complicati, ai fatti da decidere, ma nel determinare il patrimonio, la sua composizione e il suo valore. Nei procedimenti civili, comprese le controversie di diritto familiare, entrambe le parti hanno spesso conoscenza dei fatti. Nella controversia tra il beneficiario della quota obbligatoria e gli eredi, la situazione è spesso diversa.

Poiché il beneficiario della quota obbligatoria non partecipa all’eredità – tranne nel caso del § 2305 BGB – di solito non ha conoscenza dell’estensione e del valore dell’eredità. Questo è particolarmente vero per i discendenti adulti che non sono informati sulle circostanze economiche del testatore negli ultimi anni o addirittura decenni prima della sua morte. Per rimediare a questo squilibrio, la legge nel §2314 BGB concede al beneficiario della parte obbligatoria un diritto di informazione sulla composizione e il valore dell’eredità. Come per la perequazione dei guadagni (§1379 BGB), il diritto all’informazione serve a fornire al beneficiario le conoscenze necessarie per calcolare il suo diritto.

Tuttavia, questo concetto legislativo conclusivo non può impedire che il beneficiario della parte obbligatoria sia svantaggiato rispetto all’erede nonostante l’estensione del diritto all’informazione sviluppata dalla giurisprudenza. L’erede è „più vicino“ all’eredità; questo vale in particolare per il coniuge nominato erede con il quale il testatore ha vissuto. Questa ineguaglianza di braccia aumenta il sospetto di manipolazione da parte del beneficiario della parte obbligatoria.

Il diritto di esigere che il notaio registri una lista non migliora la posizione del beneficiario della quota obbligatoria, poiché il notaio può registrare solo ciò che l’erede gli comunica. Lo stesso vale per il diritto di affermare la correttezza e la completezza della lista al posto del giuramento. Questo diritto è una spada spuntata, poiché in particolare l’affermazione al posto del giuramento fatta davanti al giudice del processo (giudice dell’esecuzione) è degenerata in una formalità in cui il contenuto della lista non è più discusso.

Bisogna aggiungere che il reclamo è diretto alla preparazione di uno stato, cioè non alla resa dei conti. A parte la pretesa di fornire informazioni sui doni, non c’è in linea di principio alcun obbligo da parte dell’erede di fornire informazioni sulla localizzazione dei fondi se il reddito del defunto era alto ma il suo patrimonio è piccolo.

a) Natura delle informazioni

L’informazione è la trasmissione della conoscenza. L’erede deve fornire al beneficiario della parte obbligatoria le conoscenze che lui stesso ha sull’eredità e la sua composizione. Inoltre, l’erede ha il dovere di ottenere le conoscenze necessarie.

Una pretesa generale alla presentazione di documenti bancari non può essere dedotta dalla formulazione della legge. L’erede deve presentare un inventario e fornire anche informazioni sui doni misti. Non esiste un obbligo generale di rendere conto delle finanze del testatore.

V. Osservazioni conclusive

Se le richieste di porzione obbligatoria sono fatte e l’eredità consiste principalmente di beni immobili, l’erede potrebbe non essere in grado di raccogliere i fondi per pagare la richiesta di porzione obbligatoria. In questo caso, raccomandiamo che l’erede riconosca la richiesta di porzione obbligatoria e che la richiesta di porzione obbligatoria sia garantita da un’ipoteca e che si trovino le modalità per pagare la richiesta di porzione obbligatoria.